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Questo non è l'ennesimo romanzo sulla scuola. Benché l'ambiente scolastico faccia da fondale alle vicende narrate, qui non sono presenti né prof talentuosi né eroine dedite a raddrizzare il mondo. È semmai, in tal senso, un libro politicamente scorretto, anzi scorrettissimo. E di fronte a questo fondale si muovono come marionette i più svariati tipi umani che affollano il gran teatro del mondo. Sono quindici giornate, ma potrebbero benissimo essere mille, all'interno di un moto circolare che chiude e apre la vita di Laura e degli altri personaggi trascinati nel vortice di una inavvertita meccanicità. Il lettore non deve comunque temere. L'elemento goliardico e umoristico è il segno principale della narrazione.