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"Radio Varese 100,700, l'unica radio libera dell'occidente occupato" non è un libro tradizionale, e forse non è neanche un libro, e la Radio di cui narra non era solo una radio libera di una ricca e borghese città di provincia. I racconti (settantotto, ma sono proprio racconti?) di trent'anni fa sono alternati ai messaggi di posta elettronica come in una sorta di work in progress della memoria. A scandire quel tempo gli avvenimenti, drammatici e non, i film più visti, le scoperte tecnologiche, l'hit parade, i vincitori di Sanremo. Questa è una testimonianza collettiva di vite, passioni, tragedie, reperti musicali, foto in bianco e nero, ricordi sbiaditi, eppure vicini, di un mondo vissuto e condiviso, oggi come allora, nonostante i contrasti e le contrapposizioni, di sempre. È la storia di una Radio nata come libertà di espressione, per tutti. E oggi, che ciascuno è andato per la propria strada, è bastato che a qualcuno venisse l'idea dell'amarcord per ritrovarsi tutti quanti, e dar vita a un racconto corale che ben rappresenta la forza dirompente che ebbero le radio libere negli anni '70. Antonio Dipollina, giornalista di Repubblica, ha scritto la prefazione, Maria Bianucci, che di quella radio fu per alcuni anni il direttore, ha curato l'edizione del libro. Radio Varese 100,700, l'unica radio libera dell'occidente occupato, è pubblicato da NEM fuori catalogo. Perché fuori catalogo? Leggetelo e poi capirete...