La parola infetta di Marano Giampiero - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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La parola infetta

  • Autore: Marano Giampiero
  • Editore: NEM
  • Isbn: 9788888903002
  • Categoria: Letteratura
  • Numero pagine: 272
  • Data di Uscita: 25/02/2009
  • Collana: Lo scrittoio
15,00 €
Esaurito

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"La parola infetta" è la drammatica, sorprendente testimonianza di una ricerca interiore. Giampiero Marano, giovane studioso e apprezzato critico, opera in questo libro un grande lavoro di ricucitura e reinterpretazione delle varie stagioni letterarie, attraversando la perenne conflittualità che oppone l'esperienza sorgiva del linguaggio ai rigidi schemi dell'Istituzione Culturale. Il processo biologico di evoluzione/involuzione che caratterizza tale antagonismo viene seguito a partire dalla tradizione orale per arrivare alle modernissime avanguardie e oltre ancora. La bellezza di questo libro, che ne costituisce anche la "difficoltà", sta proprio nella sua luce tridimensionale: muovendosi tra la filologia e l'antropologia, l'estetica e la filosofia politica, l'autore riesce a leggere il succedersi e l'intrecciarsi di epoche o poetiche come riflessi variegati di una dimensione extraletteraria che coincide, in ultima analisi, con la comunità che la circonda. Fino alle soglie dell'età moderna la poesia ha agito come un vaccino nei confronti del "corpo sociale", immunizzandolo con l'inoculazione del male in dosi omeopatiche: ma dopo che il compito di proteggere la società è stato demandato a sistemi di controllo altamente sofisticati, il suo destino si è fatto sempre più incerto e precario. Pur contemplando un mondo disincantato, questo saggio (che si legge come un racconto) non indulge né ad atteggiamenti di autocommiserazione né a nostalgie consolatorie, ma si conclude anzi con la prefigurazione di un tempo nel quale la letteratura potrà finalmente abbandonare l'esilio: «Soltanto la "poetica" analogia con l'elementare alternarsi del giorno e della notte offre una chance di riscatto per l'umanità esclusa di cui tutti, vittime e carnefici di noi stessi, siamo e non siamo parte».

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