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Mihail Speranskij, figlio di un semplice prete di campagna, raggiunse la vetta della piramide statale grazie alla sua eclettica cultura e alle sue formidabili capacità lavorative. Iniziò il cammino di vita sotto Caterina II e la carriera sotto Paolo I. Però ricoprì un ruolo eminente nella vita politica della Russia durante il regno di Alessandro I. Sembrava fosse arrivato il momento di far intraprendere alla Russia la via delle riforme liberali, invece queste aspettative furono deluse. Il rifiuto di Alessandro I di procedere alla riorganizzazione della struttura statale causò l'esilio di Speranskij che di quell'opera d'innovazione era stato il maggiore fautore. In seguito, sotto Nicola I, giocò un altro ruolo importante, cioè quello di codificatore delle leggi. Osannato dai liberali come l'unica speranza della Russia, fu disprezzato dai circoli aristocratici perché considerato un arrivista. Egli era soltanto un sognatore che con il suo progetto di riforme aveva anticipato troppo i tempi: alcune delle sue idee avrebbero trovato realizzazione solo dopo molti decenni. In appendice sono presentati alcuni suoi scritti.