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Crimine, (dis)amore, nozione di patria o morte, intolleranza, ipocrisia, socialismo tropicale, censura e molte droghe: immerso nella irrealtà dell'Avana contemporanea. Uscite d'emergenza narra, tra altre fughe, la storia del mancato incontro tra un padre e un figlio. Dopo aver vissuto 13 anni come un "uomo libero", Henrique Martin abbandona il buon senso, la sua terza moglie e la sua vita in Spagna per tornare a Cuba. David Martin, sopravvive con il suo stipendio di professore di scuola media, mentre la polizia lo considera un "cittadino con caratteristiche". Il disperato tentativo di sopravvivere nel presente in un isola in cui la parola futuro è un concetto assurdo, scolorito, astratto. Un'isola struggente e claustrofobia, in cui sembra che non ci siano uscite d'emergenza.