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Prendete una classifica e giratela a testa in giù: finalmente gli ultimi sono i primi, i protagonisti, i mattatori. Tre gregari raccontano il Giro d'Italia dal loro punto di vista: la pancia del gruppo. Dove la corsa è fatta di borracce, spinte, cartelli, striscioni, buche e buchi, elastici e ventagli, cotte e fughe dalla parte sbagliata. Cioè di dietro. E dove si lotta sempre contro il cronometro, ma per il fuori tempo massimo. Michele Scarponi, marchigiano, esordiente di belle speranze, nel 2002, al servizio di Mario Cipollini; Marzio Bruseghin, veneto, passista e scalatore che assiste e protegge Alessandro Petacchi, nel 2003; e Andrea Noè, lombardo, che cullava il sogno di un trionfo e si arrende a una "giornata no", nel 2004.