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31.12.13. "La Casa Danzante si rianima in duo; lei (ghette, tutù, maniche indipendenti) e il sogno Manix girovagano leggeri fra barocchismi e cubismi, piani della casa e dell'essere, in un rapporto di accenni, in cui il Manichino si traduce dai gesti ('Se non c'è l'animalier pare manchi qualcosa - guardò, come a controllare un presentimento -') e arriva a lei anche nel sorriso altrui (MM, viaggiatore, consulente o fan dell'anello surrealista!). Quasi sbucasse dalle architetture mobili tra le pagine (finestra rotante, pagoda-ponte, specchio basculante) torna l'uomo suo interprete poliglotta, a inciderle nell'animo ispirazioni di viaggio 'Ogni piano ha la sua nota' o risposte abissali 'E per rivederti?' 'O si scrive o non si vive'".