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È possibile sfuggire alla paura della morte anche se prima o poi dovremo affrontarla? Sri Chinmoy scrive: "L'anima non muore mai, perché è ciò che d'immortale esiste in noi: solo il corpo muore. Con la morte, l'anima gradualmente torna nel proprio mondo. Quando il corpo muore, il fisico entra nel mondo fisico, il vitale nel mondo vitale, la mente nel mondo mentale, il cuore nel mondo psichico e l'anima torna nella regione dell'anima per un breve riposo..." Nessuna esperienza o raggiungimento va mai perduto, e la morte stessa s'inchina all'anima indomabile. Lo Yoga, piuttosto che una specifica disciplina esteriore, è il processo stesso dell'illuminazione. Sri Chinmoy è un Maestro spirituale che ha raggiunto tale illuminazione, o 'realizzazione', che è la suprema meta dello Yoga, la totale unione con la luce spirituale, di cui siamo intimamente costituiti. Ogni singola persona è come un Sole: irradia tutt'intorno ciò che possiede. Sri Chinmoy possiede la 'realizzazione del Sé', cioè un oceano di luce, pace e gioia, e perciò irradia sempre tutt'intorno queste qualità. Nelle parole che pronuncia vi è quindi luce, nelle frasi che scrive vi è luce. Questa luce può essere facilmente percepita da chi è in sintonia con essa, specialmente quindi da chi pratica la meditazione. Ecco perché leggere questo libro non solo offrirà una conoscenza del mondo delle anime e del processo della reincarnazione, ma anche e forse soprattutto, delle qualità mantriche che veicolano luce, pace e gioia.
