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Questo volume è dedicato alla descrizione delle origini del "cristianesimo" e alla definizione della Chiesa della fede da parte dell'apostolo Paolo, poiché è in questo ambito che venne elaborato il piano della "salvezza delle nazioni", secondo modalità destinate a produrre profondi effetti, rivoluzionari e sovversivi, sulle civiltà dei gentili. Presentiamo la figura di Gesù, il Cristo, la sua missione secondo i suoi fedeli e lo sviluppo in senso esclusivo di tale missione, a partire dall'azione prodotta dall'apostolo Paolo, evidenziando in quale modo, nella grande Chiesa cristiana, sia stata radicalizzata la missione particolaristica ebraica e l'azione sovversiva antiromana. Il presente libro mostra, dunque, la continuità ebraico-cristiana e lo sviluppo della escatologia messianica, relativa e particolare, che si propone di conseguire una modalità limitata della palingenesi dell'umanità, secondo la prospettiva particolaristica ed esteriore del mistero di Israele. L'integralità delle possibilità della realizzazione religiosa, personale e universale, sono in tal modo negate, perché il limite "psichico" è imposto a tutte le genti per la loro "salvezza".