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Questo volume nasce con l'obiettivo di accompagnare il viaggiatore in un "grand tour archeo-eno-gastronomico" all'interno della tradizione culinaria, in un'arte che già in età romana si distingueva per la raffinatezza dei cibi e per la fastosità dei banchetti, in particolare nell'area flegrea dove Baia e Lucrino erano tra le località più famose e rinomate. I Romani si adoperarono dunque per coltivare verdure, spezie e frutta; è proprio nei Campi Flegrei che nacque la mela annurca, come ci riferisce Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia. Essa era chiamata la "Mala Orcula" in quanto prodotta intorno all'Orco ovvero agli inferi, il cui accesso, secondo gli antichi, si trovava appunto nei Campi Flegrei; ed è sempre qui che Lucullo importò dall'Oriente il ciliegio e l'albicocco.