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La Sicilia, porta d'accesso verso l'Europa, grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo fu il luogo dove nel 1937 si svolsero le Grandi Manovre. Mussolini scelse questo palcoscenico per lanciare a tutte le potenze militari presenti nel bacino un forte segnale di autorità, di forza militare e d'invincibilità dell'Italia. Le grandi manovre siciliane del 1937, come quelle di Napoli dell'anno successivo, mirarono, più che all'effettiva verifica della preparazione delle forze armate italiane, a una spettacolarizzazione di esse per attirare maggiormente l'attenzione dei media internazionali. Sarà però sempre in Sicilia che gli Alleati angloamericani sbarcheranno il 10 luglio del '43, iniziando la loro risalita lungo la penisola contro il nemico, all'indomani dell'8 settembre, ormai tedesco, trasformando così anche il suolo italiano in un immane campo di battaglia. Partendo da questi eventi del 1937 l'autore analizza fatalità, leggerezze ed errate valutazioni, ricollocando nella reale importanza strategico-politica le Grandi Manovre dell'anno XV.