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Ogni abitazione oggi è intesa come espressione della società che vi abita, sicché lo studio degli spazi domestici assume un ruolo rilevante nella comprensione degli aspetti economici e socio-culturali delle comunità del passato e del loro modo di vivere. Il libro analizza le strutture abitative dei centri indigeni di Puglia e Basilicata orientale, tra il IX ed il V sec. a.C. Questo periodo è caratterizzato da un intenso fermento culturale e da una vivace dinamicità socio-economica che, dal punto di vista abitativo, si traducono in una diversificazione delle strutture domestiche: il lettore viene condotto lungo un percorso che ricostruisce la complessità di tali dinamiche di trasformazione, dalla struttura abitativa realizzata con pali lignei e tetto in materiale vegetale a quella con zoccolo in pietre e copertura di tegole e coppi, individuando la molteplicità degli aspetti in un quadro articolato in cui elementi di continuità si affiancano a fenomeni di discontinuità e di evidenti contraddizioni col passato.