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È vero che il turismo ha ucciso il viaggio e lo ha fatto diventare solo un enorme supermercato dei nostri svaghi? Perché l'interesse per il turismo verde può trasformarsi da ecoturismo a "egoturismo"? È ancora possibile viaggiare senza far danni, senza spremere il mondo? La contrapposizione fra turismo fautore di progresso e turismo causa di inquinamento e degrado socio-ambientale sembra insuperabile ma il viaggio mantiene quella straordinaria energia capace di svelare contraddizioni, riservare sorprese, muovere potenzialità. Se una vera alternativa al turismo di massa è difficilmente immaginabile, ha invece sempre più senso considerare il turismo come motore di cambiamento nell'uso del territorio, come cruciale fattore di una strategia dello sviluppo sostenibile che renda organico il rapporto fra ecosistemi naturali, risorse, società locali ed economie locali e nazionali. È quanto ci si propone di indagare raccogliendo i tanti sguardi verso quell'uomo-viaggiatore che deve continuamente aprirsi alle differenze e mettersi in gioco, ricordando che il viaggio inizia dove finiscono le nostre certezze.