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Le mutate condizioni economiche del mondo globale sono un fattore non trascurabile del rinnovato interesse per la nostra storia tessile. La riscoperta e lo studio di bellissime stampe su tessuto e di ricette di tintoria, tornate in auge sull'onda delle richieste di tinture con coloranti vegetali, hanno riportato nella giusta luce il fascino di un settore manifatturiero antico quanto l'umanità. Luigi Giavini, con le sue poetiche e ironiche pagine, ci riporta indietro negli anni e ripete l'incantesimo del suo grande Raso da 8. Come allora, la sua magica "macchina del tempo" ci riporta ad anni in cui la quotidianità dei bustocchi era imperniata su quella sequenza di fasi di produzione del tessile che oggi chiamiamo "filiera": filatura, tessitura, tintura, stamperia, confezione e spedizione si svolgevano tutte nella nostra terra. Leggendo queste pagine, inoltre, non può sfuggire un messaggio forte e chiaro di fiducia rispetto alla crisi, al disconoscimento delle capacità, alle guerre di qualità e di prezzi: la speranza nelle nuove generazioni, nelle capacità dei tecnici di domani più attrezzati e forse bravi più di quelli del passato.