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Una donna pervasa dal desiderio di comprendersi meglio, di comprendere meglio gli altri, di colmare i suoi vuoti, e alla ricerca delle risposte ai suoi tanti "perché". Il suo disagio la spinge a ripercorrere il suo passato analizzando il suo presente, per riuscire a rispondersi, ad accettare la sua realtà, ad accettare se stessa e gli altri tanto diversi da lei. Il suo iniziale "Vittimismo" è il sintomo principale della sua pato1ogia che si dissolve nel corso del racconto della sua autoanalisi, lasciando il posto a una inaspettata sicurezza e padronanza di sé. I dialoghi presenti nel libro, chiaramente evidenziati, spesso altro non sono che i tanti pensieri che si intrecciano nella mente dell'autrice, e che mettono in risalto le varie facce della sua personalità, che talvolta la esortano a reagire, altre volte a riflettere, a ponderare. È la vita di una donna in cui ognuna può rispecchiarsi, il racconto del silenzio dell'inizio e della fine delle emozioni, dell'amore, dei sentimenti, delle paure, la sconfitta del fantasma dell' "Uomo nero" che ognuno ha dentro di sé, fin dall'infanzia. I rimpianti, i rimorsi, i sensi di colpa che chiunque ha vissuto, analizzati e accettati come primo passo per riuscire a superarli.