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«Le immagini e i colori, la loro mite leggerezza, il loro triste, preciso gioco, hanno in questi piccoli quadri il loro epicentro nell'acqua, del fiume, del mare, della laguna. Niente, qui, sta fermo, e tutto tramonta. L'uomo quasi non appare, vi fa capolino per caso, si manifesta nella presenza di una vela, o di uno scafo che sembra messo lì dall'andirivieni dello scirocco, non da mani umane. C'è un'intensità emotiva che è propria della luce obliqua, quella dell'alba o del tramonto non importa: l'acqua è uno specchio fatto per deriderci.» Andrea Molesini