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In questo libro Italo Facchinello non ha voluto descrivere se non l'essenziale delle vicende partigiane del Comandante Masaccio - già del resto raccontate in altri libri. Ha preferito piuttosto scegliere tra le numerosissime 'carte' di Primo Visentin contenenti brani e frammenti fortunosamente ritrovati e diligentemente conservati, relativi alla sua vita privata, ai suoi interessi, alle sue straordinarie doti morali e intellettuali, in modo da 'ricostruire' le innumerevoli sfaccettature della sua alta personalità. Aggiungendovi anche dati e particolari forniti all'Autore da Mario Scapin ed esiti di ricerche eseguite da Albino Facchinello. È nata quindi questa "Storia di un uomo". Per raccontarla, però, Facchinello ha dovuto essere anche indiscreto perché Primo probabilmente per sé da lassù non l'avrebbe gradito. Tuttavia l'autore gli ha chiesto questo sacrificio per gli altri, perché considerava necessario proporre la sua figura ad orgoglio di quanti l'hanno conosciuto o avvicinato e come esempio per le generazioni che verranno. Ha inteso, così, di rendergli anche una qualche giustizia della privazione di vita che la sorte gli ha inferto.