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Nel 2008 i fondi sovrani dell'Asia e del Medio Oriente si sono presentati alla ribalta del mondo economico e finanziario, inserendosi come protagonisti sulla scena del mercato globale. Alessandro Arduino affronta qui per la prima volta il tema della genesi e delle azioni di uno degli attori più rilevanti sul mercato finanziario internazionale, il fondo sovrano cinese China Investment Corporation (CIC), che fin dalla sua nascita nel settembre del 2007 continua a suscitare vivo interesse e ad alimentare ampi dibattiti. Alla speranza che la disponibilità dell'eccesso di liquidità della Cina possa giovare alla concomitante fragilità delle banche dei paesi industrializzati si contrappongono le critiche sulla mancanza di trasparenza e controllo di questo potente strumento finanziario e il timore che esso possa risultare viziato da interessi di natura politico-strategica. Il CIC viene osservato nella struttura organizzativa, nei rapporti con il governo e la banca centrale, nelle modalità di investimento, nel suo impatto sulla scena politica globale. Ma l'analisi dell'autore va ben oltre e si articola su molteplici piani: dalla dinamica tra i fondi asiatici, mediorientali e i paesi dell'OECD allo spostamento dell'equilibrio economico verso i paesi emergenti (Brasile, Russia, India, Cina), dall'evoluzione del sistema socio-economico e del mercato del lavoro cinese fino alla rivalutazione del socialismo di mercato come modello alternativo al capitalismo.