Venezia e lì acqua alta di Zucchetta Gianpietro - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Venezia e lì acqua alta

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Venezia è nata sull'acqua, ma nella sua millenaria storia ha sempre avuto con questo elemento un rapporto piuttosto difficile. Se dal lato di terraferma il problema principale della Laguna è sempre stato quello di doversi difendere dalle piene dei fiumi e dai loro detriti che minacciavano di provocare disastrosi interramenti di canali e barene, dal lato opposto il grande amico nemico è stato sempre il mare dal quale è necessario guardarsi. Già nei primi secoli di vita della Serenissima, una mareggiata particolarmente violenta, si era portata via l'intero centro abitato di Malamocco, il cui campanile, come raccontano antiche cronache, si poteva ancora vedere emergere dal mare durante le basse maree. Ma anche senza andare a fatti così estremi, "il mare Adriatico", che Venezia ogni anno andava solennemente a "sposare" col Bucintoro, per cercare di tenerselo buono, ogni tanto, specie nel tardo Autunno, non ha mai rinunciato a far sentire il proprio ruggito, mettendo letteralmente "sott'acqua" l'intera città. Questo libro fa seguito a un precedente volume dello stesso autore, uscito esattamente venti anni fa [Storia dell'Acqua Alta a Venezia dal Medioevo all'Ottocento, Marsilio 2000] in cui fra l'altro, erano riportati i risultati di una accurata ricerca d'archivio svolta da Milena Zangirolami, riguardante tutti gli "Eventi di Marea" che hanno interessato la città e di cui si è conservata una qualche memoria. In questa nuova opera, l'autore, oltre a dare un rapido sguardo agli avvenimenti dei secoli passati, ha invece rivolto il proprio interesse alla situazione attuale, sicuramente molto peggiorata per frequenza e intensità dei fenomeni registrati in questi primi due decenni di questo secolo e ai possibili scenari che gli studiosi del settore vanno prospettando per gli anni futuri. Non manca infine una "Modesta proposta" per modificare il modo di indicare il valore dei livelli raggiunti dalle "Maree eccezionali" che oggi risultano fuorvianti rispetto alla realtà cittadina, in quanto fanno ancora riferimento a un "Livello Zero" vecchio di secoli, che ormai si trova a un metro sott'acqua.

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