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Rivedendo le immagini dipinte nel corso della sua vita, l'analista junghiano Paolo Aite nel libro "Risonanze tra pittura e psiche" ha cercato di far emergere il filo conduttore che lega differenti aspetti della sua esistenza, quelli personali, professionali e di ricerca teorica sull'apparire dell'immagine mentale. La visibilità, in cui appare alla coscienza il mondo psichico, è un mistero che sempre ha attratto l'attenzione dell'uomo che, per comprendere quanto si muove nel profondo, ha tentato di dare forma a quanto viveva tramite la materia e i colori. "I dipinti sono per me come sogni fatti con le mani, fantasie vissute tramite la materia nel gioco misterioso che unisce le mani allo sguardo."