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Ci sono tre cose che non ci si stanca di guardare: il volto della persona amata, la brace che lentamente si consuma e il mare. E dei tre, quest'ultimo è il soggetto più duttile e insinuante. Il mare, infatti, entra nei fiordi della nostra anima: è fratello, ma anche padre e madre, è maestro e ci insegna due cose che dovrebbero stare sempre una accanto all'altra: la bellezza e la vita. Cioè l'essenza dell'arte di cui esso mare si presenta come inarrivabile modello, come la brace, come un volto amato, sempre cangiante. Che non s'afferra mai e che le immagini, anche le più belle e studiate, non possono che rappresentarne una parte. Piccola porzione, infinitesimale dell'assoluto che nel mare si specchia e si rifrange.