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L'esperienza del negativo inaugurata da Chateaubriand si prolunga lungo l'intero XIX secolo, con i contributi significativi di Gautier, Nerval, Hugo, Baudelaire, Mallarmé, Huysmans, mediante una sensibilità che si concretizza a livello linguistico in una serie di stilemi atti a tradurre l'assenza, il lutto, il nulla, conferendo loro una valenza sintattica e semantica positiva. Il saggio intende esplorare le modalità enunciative della denegazione mettendo in risalto la novità e la portata simbolica di un'operazione letteraria in aperta antitesi con la tradizione poetica e finalizzata a proteggere la verginità della pagina bianca, il silenzio dell'ombra, l'oblio, l'ineffabile.