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"Fin dall'antichità le società umane hanno elaborato particolari concezioni dell'universo entro le quali potersi iscrivere" dice Edgar Morin nell'introduzione al testo. In principio era il Caos, al Caos è sopraggiunto un Dio creatore. Poi Einstein, con la teoria della relatività e dello spazio-tempo, e poi la teoria della dispersione. Crollati tutti gli assunti precedenti, l'uomo si ritrova solo, "in un universo allo sbando" davanti al Vuoto; dove trovare allora nuove risposte a un vecchio enigma? È qui che entra in gioco la scienza, l'astrofisica in particolare, che a colloquio con la filosofia può riuscire a spiegarci le stranezze di questo universo e mostrarci il cordone ombelicale che collega noi esseri viventi al cosmo.