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Ananda, sempre più in crisi, non riesce più a sopportare i terribili incubi notturni conseguenze della sua travagliata vita passata, e decide di lasciare il gruppo dei discepoli di Budda insieme con Rita. Ma, mentre si avventura nella foresta, si imbatte nel vecchio compagno di scorribande Ahinsa/Angulimala, che minaccia di uccidere Budda. Ancora una volta, l'energia mentale di Budda avrà il sopravvento, con Ahinsa che fugge, e Ananda che ritorna all'ovile. Nel frattempo, Nadi e Gaya Kassapa, gelosi della conversione religiosa del loro fratello Uruvela, decidono di tendere un tranello a Budda, per metterlo in ridicolo di fronte a tutti. Non c'è da stupirsi se anche questa volta Budda supererà l'ostacolo, incantando tutti con i suoi aneddoti semplici ma profondi, da cui emergono valori come la tolleranza, il dominio del cuore, la lotta all'effimero, al lusso, ma soprattutto al desiderio sfrenato che da sempre corrode l'animo degli uomini, rendendoli avidi e pretenziosi. Intanto, un grande evento sta per succedere alla corte del re Bimbissara: sta per arrivare Budda, con il suo seguito di mille discepoli. Ad accoglierlo entusiasti, tutti i vecchi amici ormai riuniti sotto lo stesso tetto: oltre al re, il gigante Yatara, Tatta e Miguela, con i loro tre gemellini, Devadatta con ... il principe Ajassè, di cui è il maestro. Ma Bimbissara, sempre più stravolto e disperato per la predizione fattagli anni addietro, secondo cui fra cinque anni cadrà assassinato per mano del figlio, implora Budda di aiutarlo a lenire le sue gravi sofferenze, suscitando la rabbia di Ajassè, che vede in Budda il responsabile di un ritorno emozionale negativo, fino a tentare di ucciderlo, ferendolo gravemente. Budda si salva, ma Ajassè, per ordine del padre, verrà rinchiuso in una torre. Corrotta una guardia, conquisterà un'ora d'aria al giorno, che gli permetterà di conoscere e innamorarsi di Yudelika, una giovane schiava, resa orfana e tale dagli uomini del padre. Mentre il colera irrompe e si propaga violentemente, Ajassè propone alla sua amata di scappare, rinunciando al trono per andare a vivere con lei nel suo paese. Ma qualcun altro sente... e Ajassè non rivedrà mai più Yudelika, uccisa dalla "ragion di stato": un principe non può e non deve mai unire la sua vita con quella di una schiava, se non per puro piacere. Ancora una volta l'ingiusta legge della caste ha preso il sopravvento... e ancora una volta, un uomo, per colpa dell'ingiustizia sociale, griderà vendetta e giurerà eterna vendetta.