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In questo volume il disinvestimento non viene considerato come operazione di gestione straordinaria da effettuarsi solo laddove si sia manifestata una situazione di crisi, ma come manovra volontaria, deliberata e finalizzata al conseguimento di obiettivi strategici. Questa prospettiva di analisi richiede la definizione di un nuovo concetto di disinvestimento, il "disinvestimento strategico", che si distingue dalle generiche cessioni di attività o di cespiti perché avviene sul mercato, è espressione di operazioni di corporate restructuring che consentono di correggere rapidamente la morfologia e le strategie delle imprese, riguarda realtà aziendali articolate e soprattutto vede nella gestione attiva e ripetuta del processo di disinvestimento l'aspetto chiave per la determinazioni dei risultati della manovra. Gli effetti sull'economia, sulla capacità competitiva e sugli assetti organizzativi delle imprese che ricorrono al disinvestimento strategico sono rilevanti, anche perché le rapide trasformazioni del quadro di riferimento ambientale costringono le imprese a ristrutturarsi, ricorrendo al disinvestimento, sempre più frequentemente e con sempre maggiore tempestività. Il libro fornisce inoltre i risultati di una ricerca quantitativa sul ricorso al disinvestimento, durante un arco temporale di sei anni, da parte dei dieci maggiori gruppi industriali italiani e uno studio del processo di attuazione del disinvestimento condotto presso sette grandi gruppi europei.