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Fra il 1933 e il 1945 i nazisti distrussero sistematicamente cento milioni di libri in tutta l'Europa occupata, commettendo un crimine inestricabilmente legato allo sterminio di sei milioni di ebrei: nel dare alle fiamme intere biblioteche e censurando ogni pubblicazione "nemica" dei tedeschi, si voleva estirpare qualsiasi traccia di cultura ebraica sul continente. Il volume illustra le politiche censorie dei nazisti, narra le vicende della celebre biblioteca del ghetto di Vilna, descrive come avvenne la confisca dei libri presso le comunità sefardite di Roma e Salonicco, rievoca le esperienze di lettura possibili nonostante tutto nei ghetti e nei campi di concentramento, ricordano la messa in salvo di preziosi incunaboli polacchi...