Tab Article
Ristampato dieci anni fa dall'Editrice Santi Andò di Palermo e passato, quindi, alla S.I.A.C.E. di Catania, questo classico della cultura siciliana non ha avuto tutta la circolarità che, in realtà, merita, soprattutto per il posto che occupa nel di battito sulla questione meridionale - precisata da ben note inchieste pubbliche e private (si pensi ai vari Franchetti, Sonnino, Solarino, Jacini, Damiani, Colajanni) - nel cui contesto si situa con una sua "polemica" originalità. In "Costumi e usanze dei contadini di Sicilia", infatti, emerge - come scrive Aurelio Rigoli, il più autorevole studioso di Salomone-Marino - un'immagine del contadino siciliano peculiare rispetto a quella offerta dalla letteratura sociologica del tempo; l'immagine, sì, di un "vinto" dalle sue alienanti condizioni di arretratezza economica e sociale; e, tuttavia, di un "protagonista", per la ricchezza e la poeticità del suo mondo interiore. La rimessa "sul mercato" per le edizioni Cavallotto di quest'opera princeps dell'illustre folklorista dell'Ottocento vuol, dunque, mediare una vera e propria proposta di integrale recupero della condizione contadina nostra, non più, certo, per la sua vieta "facies" sociale di subalternità, bensì per il suo specifico essere dimensione umana di notevolissima significanza, cui necessariamente rapportarsi, se si vuole davvero, e con consapevolezza, prendere coscienza della propria identità culturale.