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Manik "innaffia i figli di speranza e di gioia". Non troppo lontano, Roza "uccide" il suo essere donna e la sua femminilità per affermare la propria esistenza. I racconti si susseguono tra immagini suggestive e frammenti di vera letteratura. Sono queste le storie di donne albanesi, iraniane, croate, palestinesi, armene, brasiliane, senegalesi, romene, siriane, yemenite, sri lankesi e di tante altre nazionalità, che hanno partecipato alla Quinta edizione del Concorso letterario nazionale "Lingua Madre". Un viaggio che passa dalla riflessione sulla propria anima migrante, sul senso dell'appartenenza e dell'identità, sino alla rinascita simbolica. È per riconoscersi ed essere riconosciute che le protagoniste di questi "mondi paralleli" decidono di scrivere e condividere storie, reali o immaginate. Così la scrittura si conferma luogo dell'incontro, in grado di renderci più comprensibile la realtà. Questa antologia, mappamondo di testimonianze, idee, immagini, emozioni è, ancora una volta, un'occasione per conoscere e capire ciò che, solitamente, resta inascoltato, per scoprire e riscoprire le relazioni significative: quella con il luogo d'origine, ma soprattutto quella con altre donne.