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A un secolo di distanza, un'analisi attenta della vicenda della Repubblica dei Consigli in Ungheria, nel 1919, rivela aspetti che ne indicano il rilievo nel contesto geopolitico europeo e nel processo rivoluzionario internazionale iniziato con la rivoluzione in Russia nell'Ottobre 1918. Questa cambiava radicalmente il quadro strategico della Prima guerra mondiale: per le classi dominanti dei paesi coinvolti, continuare la guerra significava esporsi al rischio crescente di una rivoluzione in casa propria; per la Russia dei Soviet l'esigenza vitale era quella di un'espansione del processo rivoluzionario in Occidente, a cominciare dalla Germania. È in questo quadro che la Repubblica dei Consigli ungherese si trova al centro di uno scontro strategico che vedrà la mancata rivoluzione in Occidente aprire la strada da una parte al decollo dell'era dell'imperialismo, dall'altra alla controrivoluzione staliniana, in Russia e nel movimento operaio di tutto il mondo. Gli avvenimenti di quei giorni in Ungheria e le biografie dei maggiori protagonisti ne sono una drammatica testimonianza.