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Questo libro cerca di ricostruire, nel quadro delle vicende del movimento operaio italiano dei difficili primi decenni del XX secolo, la storia per molti versi esemplare del più sconosciuto tra i militanti e dirigenti della Sinistra socialista milanese: la maestra rivoluzionaria e internazionalista Abigaille Zanetta. Giunta a Milano da un piccolo paese della provincia di Novara all'inizio del secolo, a contatto con la metropoli, con le sue lotte ed i suoi drammi sociali, in pochi anni la giovane maestra sceglie di abbandonare le sue profonde convinzioni religiose per abbracciare il materialismo e la causa del proletariato. Per questa causa si batte con impegno, coraggio e coerenza in battaglie politiche condotte nei drammatici anni della Prima guerra mondiale e dell'infuocato dopoguerra, quando sarà imprigionata dal fascismo e finirà di fatto per pagare con la vita, nel 1945, l'impegno e la militanza comunista.