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Ogni cosa, al mondo, nasce, vive e muore. Una stagione succede all'altra, e tutto si rigenera, continuamente. È banale, ma è proprio così. Noi, invece, tendiamo a concepirci su una linea continua che tende in una direzione, dalla nascita, più o meno diretta dalla nostra volontà. E così non è. Abbiamo bisogno di fermarci, di "ricaricare le batterie", di aggiustare il tiro, di chiederci ogni tanto chi siamo e cosa vogliamo. E cosa stiamo facendo e perché. Abbiamo bisogno di rigenerarci (ri-generarci), rinascere a noi stessi e scoprire nuove parti di noi che, nel rumore e nell'identificazione quotidiana, restano soffocate e prive di espressione. Abbiamo bisogno di andare verso noi stessi e possiamo farlo solo concedendoci il lusso di dedicare del tempo all'ascolto e all'emersione di ciò che siamo davvero. Ce lo dobbiamo, perché lo strumento più importante che abbiamo a disposizione è proprio questa vita e non possiamo a lungo sognare la pace che verrà se non sappiamo cercarla adesso.