Tab Article
Il grande poeta turco Nazim Hikmet, perseguitato prima da Atatürk poi dal governo filohitleriano, durante i dodici anni di carcere scrisse un monumentale e intenso affresco della sua terra, un poema di oltre settemila versi in gran parte perduto, disperso o distrutto dalla polizia turca. Ne resta, quasi del tutto integro, questo terzo libro, in cui uomini e donne prendono vita: compagni di pena, custodi, infermiere, contadini, tutte figure ritratte con intensità e vividezza di immagini e con una partecipazione che fa delle singole vicende un grandioso canto corale.