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Rimasta nascosta negli archivi russi fino al 1921, la preghiera di un criminale di Michail Bakunin verrà resa pubblica dai rivoluzionari bolscevichi ormai al potere, causando grande scandalo tra i militanti anarchici, e un'inevitabile polemica fra contrastanti valutazioni e giudizi. Un classico dell'ambiguità politica per alcuni, un geniale sberleffo per altri, ancora oggi questo scritto si presta alle più diverse interpretazioni, ma sicuramente contribuisce ad accendere l'attenzione su uno dei temi più complessi di ogni società, antica o moderna: il rapporto con il potere.