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Riprendendo e sviluppando le analisi di Max Weber sul potere carismatico e gli studi sul Fascismo di Talcott Parsons, la sociologa Uta Gerhardt arriva a individuare nel 'carisma' e nel 'genocidio' le due facce della dittatura nazionalsocialista. Ciò poiché il Nazismo, in quanto potere carismatico basato sulla violenza, presenta un carattere disumano. La penetrazione del carisma nella vita quotidiana non fa che rafforzare tale carattere. In tale contesto, il genocidio costituisce, sotto il profilo logico, lo stadio successivo della dittatura carismatica, le cui premesse risiedono appunto nell'incontrastata affermazione del carisma nella quotidianità.