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Il caso di Cesare Battisti è tra quelli che più hanno fatto discutere l'Italia. Un terrorista condannato in via definitiva per quattro omicidi compiuti negli anni Settanta, che è riuscito a evitare per ben quarant'anni il carcere, fuggendo all'estero e finendo per ottenere asilo politico in Brasile. Quella di Battisti «è la strana storia di un assassino condannato dalla giustizia, ma salvato dalla politica» ha scritto Paolo Biondani su L'Espresso. Forse perché la sua «non è stata una latitanza eroica, ma una passeggiata sulla passerella della sinistra internazionale» ha stigmatizzato Alessandro Sallusti su Il Giornale. Di certo, l'epilogo del suo arresto in Bolivia è una vittoria, ma dal sapore amaro. Molti, infatti, sono i terroristi italiani ancora latitanti. Almeno venti sette, secondo le stime ufficiali. Anche per loro si avvicina la nemesi? Forse sì, come insegna il caso-scuola così ben ricostruito da Paolo Manzo in questo libro.