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«Si riconosce la validità della critica letteraria quando questa è in grado di creare un mondo intorno all'opera di un autore». È questa affermazione di Andrea Bajani che ha portato l'autrice del saggio a interrogarsi sulle possibilità e responsabilità che il lettore ha nel momento in cui entra in relazione con l'universo del detto-non detto, del noto e dell'ignoto celati dentro e fuori ogni testo. La lettura dei racconti di "La vita non è in ordine alfabetico", della storia del bambino-adulto di "Se consideri le colpe", della favola autobiografica di "Un bene al mondo" e infine della parola poetica di "Promemoria", fa intuire alla scrittrice l'urgenza dell'autore di comunicare un nucleo narrativo insistente e in attesa di essere scolpito dall'ascolto di qualcuno. Essere lettori consapevoli e in grado di connettere un'esperienza così intima come la lettura non solo con la sfera del privato, ma anche e soprattutto con il mondo delle generazioni a cui si appartiene o a cui si è legati è il gesto che forse più di tutti permette all'opera di prendere corpo.