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Il presente volume attraversa gli anni che, dal 1804 al 1859, videro l'Elba parte dell'impero francese, stato indipendente sotto Napoleone e dominio dei Lorena, fino alla loro caduta e all'unificazione della Toscana con il Regno di Sardegna. In questo arco di tempo di verificò un progressivo aumento delle rotte possibili e una costante evoluzione tecnica del naviglio. Per i centri dove la gente di mare prevalse, si ebbe la nascita di grandi capitali e l'innalzamento generalizzato del livello di vita. La stagione migliore cominciò negli anni trenta, scomparsa la minaccia barbaresca; con l'equilibrio tra le potenze sancito nel Congresso di Vienna; la nascita di nuove nazioni dal crollo degli imperi coloniali e dalla sensibilità del Granducato alle ragioni dell'industria e del commercio. Da allora i bastimenti elbani si divisero tra le vecchie destinazioni sulle coste del Mediterraneo alle nuove nell'Atlantico per portarsi in America, Colombia, Argentina, Antille, o nell'Europa settentrionale. Nel 1858, 3585 erano i lavoratori di mare elbani. I bastimenti erano 216. Numeri di grande rilievo per decifrare il libro della storia elbana.