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Nelle pagine di un piccolo breviario la felice testimonianza di una storia corale che nel teatro ha trovato la via regia del fare cultura e del promuovere esperienze di inclusione e percorsi di formazione permanente. In una doppia partitura, teoretica ed esperienziale, il libro si addentra nella complessa trama della pratica pedagogica del teatro. I testi di Giacomo Camuri, nella prima parte, delineano tra attualità di vissuti e rimandi a tracce di una memoria archetipica il carattere mitologico dell'evento-teatro, il telos che ne anima il potere fascinatorio e terapeutico. Protagonisti delle pagine di Giannetta Musitelli sono, nella seconda parte, le bambine, i bambini, le persone diversamente abili che con lei hanno sperimentato la fecondità e l'efficacia di una pratica poetica che nelle arti e nell'artigianalità del teatro trova un insostituibile metodo educativo. Un saggio di Giovanna Zanlonghi, studiosa e storica del teatro, introduce i testi degli autori inquadrandone il lavoro nello scenario della storia del teatro pedagogico, sul versante della tradizione gesuitica e su quello più recente della novecentesca stagione del teatro di ricerca.