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I fratelli Zabreri furono tra i rarissimi maestri scalpellini medioevali di cui si conosce il nome nel territorio piemontese. Forse non artisti ma certamente abilissimi artigiani, essi hanno monopolizzato la produzione lapidea religiosa nel marchesato di Saluzzo nel XV secolo. Loro opere, consistenti in portali, architravi, acquasantiere, fonti battesimali, croci rogazionali, si possono ritrovare nelle varie vallate cuneesi: valle Po (Revello, Envie, Barge), valle Bronda (Brondello), valle Varaita (Piasco, Rossana, Isasca, Brossasco, Frassino, Valmala, Melle, Rore, Sampeyre, Casteldelfino, Bellino), valle Maira (Villar San Costanzo, Dronero, San Damiano Macra, Pagliero, Canosio, Elva), valle Grana (Caraglio, Valgrana, San Pietro di Monterosso Grana), valle Stura (Aisone), e in pianura: Saluzzo (chiostro di San Giovanni), Manta, Scarnafigi, Monasterolo, Villanova Solaro, Savigliano, Fossano (Santa Maria del Salice), Tarantasca, Cuneo (Portale di San Francesco, Cattedrale Santa Maria del Bosco e Sant'Ambrogio), oltre a molte altre non ancora censite.