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Non senza legge mutano le cose - o schiudono le rose - nel loro ciclo di brevi o lunghi giorni. E tutto esiste, passa, se ne va. Di tutto non rimane che la meta: è forse mio il fiore che strappo, o della morte? Maligna sorte delle ombre che pure un giorno furono felici. E anch'io lo fui. Mi è accanto un soffio d'ansia, un vuoto d'ora che persiste amaro e nuovo. Mi svesto della speranza e accetto di non essere diverso dall'uguale.