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Un cadavere viene rinvenuto nella cantina di un bar e immediatamente viene allertata la squadra dell'ispettore Rubatto che, a causa di un banale infortunio e della sua naturale pigrizia, si trova a dover trascorrere alcuni giorni a riposo. I suoi due fidi aiutanti, Stafano e Aceto, devono indagare, orfani del loro mentore, aggirandosi circospetti in un ambiente dove pare che i tradimenti e i sospetti siano all'ordine del giorno. Quando la situazione sembra arenarsi, Rubatto entra in scena e scioglie l'enigma risolvendo brillantemente il caso. Ironico e accattivante come sempre, anche questa volta Marco G. Dibenedetto riesce a coniugare la trama noir con le avventure, o disavventure, personali dei suoi personaggi. E con questa siamo arrivati alla settima avventura dell'ispettore Rubatto.