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I fatti narrati sono ricordi incancellabili, trattenuti per oltre 60 anni nella mente. Non esprimono desiderio di rivalsa, mai esistito né allora né oggi, nei confronti di coloro che hanno tenuto un comportamento poco corretto a discapito dei ragazzi. L'ironia e il sarcasmo, che affiorano nel racconto, non vogliono essere solo una condanna del pedante insegnamento religioso ma sono elemento essenziale della narrazione, vale a dire un modo per riproporre quello che i ragazzi avevano adottato nel quotidiano, per farsi scivolare tutto addosso e vivere al meglio anche condizioni di disagio. Così queste brevi cronache e racconti, vogliono dare testimonianza alla comunità dell'istituto e, anche se in modo tardivo, rendere sprazzi di sogni ormai persi che le erano dovuti. Un testo ironico e commovente, spiritoso e nostalgico, che ci racconta di un'Italia ormai scomparsa ma che ha saputo risollevarsi in un difficile dopoguerra.