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«Nella poesia di Patrizia Baglione un alone sottile di amore e di morte attraversa ogni singola poesia, finanche la più speranzosa e primigenia. Questa raccolta, la terza dell'autrice, dal titolo Nero crescente, si può infatti definire come un autentico canzoniere ininterrotto che viaggia tra i due poli estremi del sentimento e della fine restando sempre sospeso in quel bilico verticale che la poetessa laziale sembra padroneggiare con umile e personalissima cadenza. E se "l'altro", quell'amore abbandonato e impossibile, sembra a volte prendere il sopravvento quasi tormentando l'animo più elevato e primordiale, un sentimento più oscuro pervade l'intera raccolta, quasi a celare una pulsione verso la morte che pare intendere che la vita sia un continuo e perenne lutto sul quale riflettere e nella quale riflettersi fino a che un volto misterioso torni a dire cos'è che si ama e si teme...» (Dall'Introduzione di Antonio Bux)