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Esordisce con una tecnica letteraria singolare, Oriana Sandrin, abbinando componimenti poetici e brani di prosa. L'autrice sembra rinascere - dopo un letargo interiore - per mezzo dei propri frasari. "Sono viva!" annuncia con entusiasmo. "Sono felice di esserlo!" ribadisce. Occorre un animo e un'elasticità mentale che oltrepassi la soglia della normalità per addentrarsi in maniera totale nel coinvolgente mondo della nostalgia, con abbondanti dosi di amore, dolore e rammarico. Il lettore percepirà "la vita" con il proseguo delle pagine, sentendo tattile ogni parola che gli scorrerà innanzi e che lo condurrà in un passato giammai perduto, ma anche in un presente ricco di speranza e di fede, indice di forza interiore. Il dolore insegna ad amare, la scrittrice lo dimostra... e lo denuncia... Sotto la cenere spenta, la brace non muore.