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Il volume ricostruisce le vicende della ricezione e rielaborazione della fenomenologia husserliana in Italia a partire dai primi studi di Antonio Banfi negli anni Venti del secolo scorso, passando per l'interpretazione di Enzo Paci e dalla sua scuola negli anni Sessanta, per arrivare sino ad oggi - al perdurare e complicarsi di un interesse fenomenologico che, nelle sue varie evoluzioni e trasformazioni, appare più che mai vivo e produttivo nel nostro Paese. Chiamando a scrivere, sui loro maestri, gli allievi e gli studiosi più vicini ai vari esponenti delle diverse scuole e tradizioni fenomenologiche italiane, i curatori hanno voluto offrire non soltanto una ricostruzione storica e una valutazione teoretica, ma un vero e proprio esercizio fenomenologico, in cui gli odierni studiosi riflettono sugli "antichi" studiosi di fenomenologia, delineando - in questo duplice passaggio interpretativo - una lettura tanto più ricca e critica del pensiero husserliano, quanto più nutrita dei risultati sedimentati nella plurivoca e mai (del tutto) interrottasi tradizione fenomenologica italiana.