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Le vicende dell'Italia tra la caduta dell'Impero romano, la dominazione longobarda e l'avvento al papato di san Gregorio Magno, costituiscono forse la parte più oscura e meno indagata della storia nazionale degli ultimi duemila anni. L'opera di Gabriele Pepe, edita nel 1941, fu la prima a cercare di colmare tale lacuna storica ed ebbe molti estimatori tra cui Benedetto Croce. L'originalità del lavoro di Pepe è dovuta alla sua costruzione di un orizzonte storico assai innovativo. Egli non si sofferma sull'aneddotica dei racconti di re e duchi ostrogoti o longobardi che riempiono le cronache dell'epoca, ma cerca di costruire una vera e propria storia sociale dei rapporti tra le popolazioni latine e germaniche, con le rivalità e le confluenze che contraddistinsero i regni romano-barbarici in Italia.