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La gnosi, scrisse il teologo cristiano Clemente Alessandrino, è "la conoscenza di ciò che siamo divenuti, del luogo da cui veniamo e di quello in cui siamo caduti, della mèta verso la quale ci affrettiamo e di ciò da cui siamo riscattati, della natura della nostra nascita e di quella della nostra rinascita". Si tratta, quindi, di una conoscenza salvifica, di quella "pia philosophia" o "philosophia perennis" che, coltivata nelle antiche sedi dei Misteri come nelle scuole filosofiche alessandrine, riaffiorò come un fiume carsico nelle correnti neo-gnostiche dell'Età di Mezzo e ancora nel fulgore del Rinascimento, quando i suoi aurei insegnamenti, rifluiti nelle opere di umanisti come Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, lasciarono il loro indelebile segno nei successivi sviluppi della cultura europea. L'autore, ripercorrendone l'ordito nella trama del divenire storico, ha compendiato in un affresco la storia e le fondamenta spirituali della universale "conoscenza che ci fa liberi".