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Il volto della Beata Vergine è stato da sempre sotto i nostri sguardi, nelle sue sembianze reali, come è stato poi rivelato e confermato dall'immagine impressa sulla tilma, il mantello, di San Juan Diego Cuauhtlatoatzin a Guadalupe nel 1531. Ora si affaccia l'idea che i lineamenti di quel Volto, pervenuti fino a noi per altra via, cioè attraverso le sante Icone, possano derivare da un ritratto della Vergine colto dal vivo; su questo punto una tradizione antichissima indica l'autore in San Luca, medico e pittore. L'autenticità delle sante Icone, derivate da quel primo modello, sarebbe stata protetta nel tempo da regole canoniche rigidissime disposte perché i monaci pittori potessero esercitare la loro arte come un rito spirituale, manuale, gestuale, immutabile nel senso più nobile, con lo spirito e con le materie: i legni, le colle, la polvere d'alabastro, la polvere d'oro, le tele, i colori, i pennelli, la cera dell'encausto.