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Dalla prefazione di Franca Mancinelli: "La città bucata di Antonella Palermo è la mappatura di una geografia interiore costellata di faglie e distanze che aprono vuoti tanto più dolorosi quanto a essere in gioco è la possibilità di un legame con l'altro. Questo rapporto con un tu è cercato costantemente, oltre il senso di estraneità e di perdita che si ripresenta nelle vicende, con quella forza tenace e sempre intatta di chi è pronto a combattere inerme, «a ferri scoperti / con l'anima a vista». Il proprio bisogno di fondamento non arretra di fronte alle mancanze dell'altro, alle cavità profonde del terreno che gli è concesso".