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«L'effetto che si sprigiona dalle poesie di Bruno Di Giuseppe Broccolini è sempre di natura suggestiva. Con tutto lo spessore implicato dalle performances verbali l'autore cerca di sanare la frattura di un vissuto soggiogato alla dittatura dell'ignoto. Indizi, ombre, fantasmi, lampi di speranze, trascinati da una narrazione errante, cercano l'approdo nell'isola di uno sguardo. Alla fine, però, sugli abbozzi per la ricostruzione di un senso prevale, di gran lunga, il canto, l'ululato di bocche oniriche che nella passiva eco cercano la voce di dèi incogniti e nascosti.» (da una nota di Bonifacio Vincenzi)